Traduzioni

Philip Larkin, “The Whitsun Weddings” (con una traduzione di servizio)



Philip Larkin

The Whitsun Weddings
Le nozze di Pentecoste

That Whitsun, I was late getting away:
Not till about
One-twenty on the sunlit Saturday
Did my three-quarters-empty train pull out,
All windows down, all cushions hot, all sense
Of being in a hurry gone. We ran
Behind the backs of houses, crossed a street
Of blinding windscreens, smelt the fish-dock; thence
The river’s level drifting breadth began,
Where sky and Lincolnshire and water meet.

Quella Pentecoste, ero partito in ritardo:
soltanto verso
l’una e venti di quel sabato di sole
il mio treno, vuoto per tre quarti, si era mosso,
i finestrini giù, i cuscini caldi, ogni sensazione
di aver fretta spenta. Andammo
costeggiando il retro delle case, traversammo una strada
piena di parabrezza lucenti, annusammo il molo dei pescatori, poi
il fiume cominciò ad allargarsi,
dove il cielo e il Lincolnshire e l’acqua s’incontrano.

All afternoon, through the tall heat that slept
For miles inland,
A slow and stopping curve southwards we kept.
Wide farms went by, short-shadowed cattle, and
Canals with floatings of industrial froth;
A hothouse flashed uniquely: hedges dipped
And rose: and now and then a smell of grass
Displaced the reek of buttoned carriage-cloth
Until the next town, new and nondescript,
Approached with acres of dismantled cars.

L’intero pomeriggio, nel caldo intenso che sonnecchiava
per miglia all’interno,
facemmo una lenta, singhiozzante curva verso sud.
Grandi fattorie corsero via, le ombre corte del bestiame,
canali schiumanti di scorie industriali;
brillò solitaria una serra: siepi affondarono
e affiorarono di nuovo, e di tanto in tanto un odore d’erba
prendeva il posto del puzzo della carrozza ferroviaria,
fino a quando la città successiva, nuova e indifferente,
si annunciava con ettari di carcasse d’auto.

At first, I didn’t notice what a noise
The weddings made
Each station that we stopped at: sun destroys
The interest of what’s happening in the shade,
And down the long cool platforms whoops and skirls
I took for porters larking with the mails,
And went on reading. Once we started, though,
We passed them, grinning and pomaded, girls
In parodies of fashion, heels and veils,
All posed irresolutely, watching us go,

All’inizio non notai il rumore
che facevano i matrimoni
a tutte le stazioni in cui ci fermavamo: il sole distrugge
ogni interesse per ciò che accade nell’ombra,
e le grida e gli schiamazzi che sentivo sulle piattaforme
immaginai fossero i facchini coi sacchi della posta.
Avevo continuato a leggere. Una volta partiti, però,
passammo di fronte a loro, sogghignanti e impomatate, ragazze
che imitavano la moda, con tacchi e veli,
tutte in posa, guardandoci partire,

As if out on the end of an event
Waving goodbye
To something that survived it. Struck, I leant
More promptly out next time, more curiously,
And saw it all again in different terms:
The fathers with broad belts under their suits
And seamy foreheads; mothers loud and fat;-
An uncle shouting smut; and then the perms,
The nylon gloves and jewellery-substitutes,
The lemons, mauves, and olive-ochres that

come, alla fine di un avvenimento,
salutando con la mano
qualcosa che gli sarebbe sopravvissuto. Sorpreso, mi affacciai
più svelto, alla stazione seguente, più curioso,
e vidi tutto di nuovo in forma differente:
i padri con cinture larghe sotto i vestiti
e fronti rugose; madri chiassose e grasse;
uno zio che urlava oscenità; e poi le permanenti fatte in casa,
i guanti di nylon ed i gioielli finti,
e le tinte limone, malva, ocra che

Marked off the girls unreally from the rest.
Yes, from cafés
And banquet-halls up yards, and bunting-dressed
Coach-party annexes, the wedding-days
Were coming to an end. All down the line
Fresh couples climbed aboard: the rest stood round;
The last confetti and advice were thrown,
And, as we moved, each face seemed to define
Just what it saw departing: children frowned
At something dull; fathers had never known

facevano risaltare le ragazze in mezzo agli altri.
Sì, dai caffè,
dalle sale per banchetti, dai saloni degli alberghi
impavesati, la stagione dei matrimoni
stava arrivando alla fine. Lungo tutta la linea
giovani coppie salirono a bordo, mentre gli altri restavano in crocchio;
si lanciarono gli ultimi coriandoli e gli ultimi consigli,
e, mentre ci muovevamo, ogni viso sembrò imitare
quello che vedeva andando via: i bambini col broncio
per qualcosa che non capivano; i padri che non avevano mai conosciuto

Success so huge and wholly farcical;
The women shared
The secret like a happy funeral;
While girls, gripping their handbags tighter, stared
At a religious wounding. Free at last,
And loaded with the sum of all they saw,
We hurried towards London, shuffling gouts of steam.
Now fields were building-plots, and poplars cast
Long shadows over major roads, and for
Some fifty minutes, that in time would seem

un successo così grande e farsesco;
le donne che condividevano
il segreto come un funerale felice;
mentre le ragazze, stringendo forte le loro borse, contemplavano
una ferita religiosa. Liberi infine,
e carichi di tutto ciò che esse avevano visto,
ci affrettammo verso Londra tra fiotti di vapore.
Ora i campi erano terreni edificabili e i pioppi stampavano
lunghe ombre sopra grandi strade, e per
circa cinquanta minuti, che bastarono appena

Just long enough to settle hats and say
I nearly died,
A dozen marriages got under way.
They watched the landscape, sitting side by side
– An Odeon went past, a cooling tower, And
someone running up to bowl – and none
Thought of the others they would never meet
Or how their lives would all contain this hour.
I thought of London spread out in the sun,
Its postal districts packed like squares of wheat:

per sistemare i cappelli e dire
«Tra un po’ morivo….»,
una dozzina di matrimoni prese il largo.
Guardavano il paesaggio, seduti fianco a fianco
– un teatro passò, una torre di raffreddamento
qualcuno che correva verso il bowling – e nessuno
fece caso agli altri che non avrebbe mai più incontrato,
o a come le loro vite avrebbero tutte contenuto quest’ora.
Pensai a Londra allungata nel sole,
i suoi distretti postali come cubi di frumento:

There we were aimed. And as we raced across
Bright knots of rail
Past standing Pullmans, walls of blackened moss
Came close, and it was nearly done, this frail
Travelling coincidence; and what it held
stood ready to be loosed with all the power
That being changed can give. We slowed again,
And as the tightened brakes took hold, there swelled
A sense of falling, like an arrow-shower
Sent out of sight, somewhere becoming rain.

lì eravamo diretti. E mentre correvamo attraverso
i lucidi nodi dei binari,
sorpassando i vagoni in sosta, muri neri di muffa
ci vennero incontro, ed era quasi finita, questa fragile
coincidenza di viaggio; e ciò che racchiudeva in sé
era ormai pronto ad essere perduto, con tutta la forza
che essere cambiati può dare. Rallentammo ancora,
e mentre i freni facevano presa fu come sentir crescere
un senso di caduta, come uno sciame di frecce
lanciato fuori vista, che da qualche parte diventava pioggia.

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